Un Festival che “crede nelle arti, globale, che include anziché escludere”: a Roma Giorgio Ferrara ha presentato la LXI edizione del Festival di Spoleto, dal 29 giugno al 15 luglio.
Giorgio Ferrara si presenta all'appuntamento forte del suo undicesimo anno di direzione artistica del Festival dei due mondi di Spoleto (che durerà almeno fino al 2020). Le date di quest'anno si incentrano nei tre weekend che vanno dal 29 giugno al 15 luglio, e confermano la formula della mescolanza fra teatro, musica, danza e arti visive, con l'occhio sempre attento a dare lustro al suo stesso nome ispiratore, quello di creare un punto di incontro fra diverse culture.
Da Mozart al Minotauro
Dopo le eccellenti rappresentazioni degli ultimi tre anni, in cui abbiamo assistito ad un riuscitissimo trait d'union delineato dai capolavori della trilogia Da Ponte-Mozart, l'apertura il 29 giugno al Teatro Menotti è affidata a “Il Minotauro”, lavoro commissionato lo scorso anno a Silvia Colasanti, autrice del Requiem per le vittime del terremoto dello scorso anno. La chiusura invece, il 15 luglio in Piazza Duomo, vedrà il premio Oscar Marion Cotillard in Jeanne d’Arc au bûcher – Giovanna d’Arco al rogo, oratorio con le musiche di Arthur Honegger su testi di Paul Claudel per la regia di Benoît Jacquot, coro e orchestra di Santa Cecilia.
Fra le proposte più interessanti di musica e danza, troviamo The Beggar’s Opera di John Gay e Johann Christoph Pepusch, con la parte musicale affidata a William Christie per la regia di Robert Carsen, una prima in Italia per il West End; il concerto di Francesco De Gregori, e grande danza nel Teatro Romano, con l’Hamburg Ballet di John Neumeier, il minimalismo statunitense della Lucinda Childs Company, fino a My ladies rock, una coreografia di Jean-Claude Gallotta che celebra il rock al femminile. Sempre ottimo il programma musicale, con i Concerti di Mezzogiorno e della Sera.
Palcoscenici e mostre
Leggiamo il folto cartellone teatrale e troviamo “Ramona”, opera del maestro georgiano delle marionette Rezo Gabriadze, a raccontare la storia d'amore fra due locomotive; Victoria Chaplin Thierrée e Aurélia Thierrée (figlia e nipote di Charlie Chaplin) presentano “Bells and spells – Campanelli e incantesimi”, sul tema della cleptomania; il lavoro di Corrado Augias e Corrado Gentile: “Mussolini: io mi difendo!” Vedrà in scena Massimo Popolizio. Adriana Asti sarà diretta da Marco Tullio Giordana in “donna Fabia”, mentre per il centenario della nascita di Ingmar Bergman vedremo “Dopo la prova” per la regia di Daniele Salvo, con Ugo Pagliai e Manuela Kusterman.
Notevole la presenza di mostre: fra le tante, ricordiamo le fotografie di Fabrizio Ferri (autore del manifesto del Festival), e le suggestioni storico-scientifiche con Il Mistero dell’Origine. Miti, Trasfigurazioni e Scienza, fra ragione e misticismo (qui si legge la mano sapiente di Maria Teresa Venturini Fendi, mecenate e presidente della Fondazione Carla Fendi). Anche il Premio Carla Fendi sarà assegnato per meriti scientifici, e precisamente a Peter Higgs e François Englert, Nobel per la fisica 2013 (per la scoperta del famoso Bosone di Higgs).
Il ricco programma si può consultare integralmente su www.festivaldispoleto.com.